ARZIGNANO

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ARZIGNANO

23/01/2025

INTERNO INVERNO

ATIPOGRAFIA

TARCISIO VELOSO

SACRO RINASCIMENTO MITOLOGICO IBRIDO

La prima personale europea di Tarcísio Veloso, talentuoso pittore brasiliano autodidatta, è una suggestiva promenade artistica nel sogno, nell'essenza della vita, nel mistero e nell'innocenza. Curata da Elena Dal Molin e Alessandra Maria Venditti presso la galleria Atipografia di Arzignano (Vicenza), la mostra "Olhares" (Sguardi) presenta tredici oli su tela realizzati tra la fine del 2023 e il 2024. Le opere, caratterizzate da una figurazione classica riletta in chiave contemporanea, si distinguono per gli sguardi intensi e penetranti dei soggetti, che instaurano un dialogo diretto con l'osservatore, ribaltando i tradizionali rapporti tra soggetto e spettatore.

Il dipinto di maggiori dimensioni, "Uma Deusa Bruxa Fada" (Una Dea Strega Fata), introduce la poetica di Veloso, originario della Bahia, regione del Brasile che coniuga paesaggi lussureggianti e aridità. Le sue figure, statuarie e impassibili, rivelano un forte cromatismo e un'aura di mistero, riflettendo il sincretismo culturale della sua terra d'origine. Altre tele di grandi dimensioni, come "Viado" (che raffigura una figura metà ragazzo metà cerbiatto in lotta contro la volgarità sociale) e "Pedido ás Estrelas" (Richiesta alle stelle), con il suo enorme fiocco simbolo di costruzione e distruzione, esplorano temi di identità e resilienza.

I dieci ritratti di minori dimensioni, invece, mettono in luce la maestria di Veloso nel ritratto, richiamando la grande tradizione pittorica rinascimentale italiana con un tocco barocco. I suoi personaggi, bambini e bambine spesso rappresentati con un'inquietante innocenza (come in "Inocente?"), sono immersi in una penombra che ne esalta i tratti e la carica espressiva. "Mediadores" (Mediatori), che ritrae due bambini con uno sguardo adulto e consapevole, incarna l'eterno conflitto tra bene e male.

"O Bilhete" (Il bigliettino), forse l'opera più coinvolgente, rappresenta una figura nera vestita di giallo con una seconda pelle color carne, evocando secoli di sfruttamento coloniale e il dolore della sottomissione. Questa riflessione sulla storia si approfondisce in "O Diabo é Europeu?" (Il Diavolo è Europeo?), dove un personaggio ariano in veste imperiale rossa incarna la drammatica eredità del colonialismo europeo.

Veloso descrive la sua arte come profondamente legata al sogno. "Voo notturno" (Volo notturno) ne è un esempio emblematico: una figura che si eleva da terra, sospesa nel tempo, tra magia e sensualità. "Piabinha" (Piccola piaba), che rappresenta un pesce con il corpo superiore di una figura sensuale, aggiunge un ulteriore livello di mistero e interrogativi sul senso dell'esistenza. In definitiva, la mostra "Olhares" offre un'esperienza visiva potente e riflessiva, che esplora le profondità dell'anima umana e le complessità della storia attraverso lo sguardo unico di Tarcísio Veloso.


ARZIGNANO, FOTOGRAFIA, GIORGIO VIALI, ARCHIVIO

ARZIGNANO

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TARCISIO VELOSO GUARDA ARZIGNANO

TARCISIO VELOSO - ATIPOGRAFIA - ARZIGNANO (VI) - ITALIA

Tarcisio Veloso

Nato a Correntina, in Bahia, Tarcísio Veloso (1991) è pittore autodidatta e dipinge a olio su tela dal 2015, anno in cui si dedica al suo primo lavoro di restauro su un’opera sacra. Affiancando alla laurea in Legge gli studi teatrali, Tarcísio da allora si è dedicato all’arte, concentrandosi sulla pittura.

Tra le partecipazioni più recenti figurano: mostra collettiva Estados de Espirito, Galeria Café, (San Paolo, Brasile, 2022); mostra di design e decorazione Casa Cor Goiás ambiente Giordano Rogoski (Goiânia, Brasile, 2021); mostra collettiva Arte Plena Galeria de Arte (Goiânia, Brasile, 2020); mostra personale A Vida é Sonho, Potrich Galeria de Arte, (Goiânia, Brasile, 2019). Vive e lavora a São Paulo, Brasile.

«Olhares» («sguardi» in portoghese) è il titolo della mostra che comprende dieci dipinti a olio realizzati per l’occasione. «Sono ritratti di persone di diverse età, genere ed estrazione sociale. Non solo esseri umani ma anche figure mitologiche o ibridi in un rimando barocco-rinascimentale, un confronto con la pittura classica che crea un ponte tra epoche diverse. I ritratti sono perlopiù dipinti su uno sfondo profondo e vuoto, i suoi personaggi sono di solito liberi da contesto o ambientazione, tutto è lasciato all’immaginazione. Sono immagini senza tempo, misteriose, intrise di un realismo delle espressioni umane e dei sentimenti che consente all’autore di fissare sulla tela la sua visione su questioni di genere, minoranze, religione. I suoi studi si riflettono nella teatralità delle sue opere».


ARZIGNANO FOTOGRAFIA


TARCISIO VELOSO - OLHARES

Atipografia is pleased to present "Olhares," the first exhibition in Europe by Brazilian artist Tarcisio Veloso (Correntina, Bahia, 1991), which will be open to the public from Friday, October 4, 2024, to Saturday, January 25, 2025.

The exhibition, curated by Elena Dal Molin and Alessandra Maria Venditti, features a selection of ten paintings created specifically for this occasion, displayed in the ancient printing house of Arzignano, now transformed into a space dedicated to contemporary art.

The title of the exhibition, "Olhares" (which means "gazes" in Portuguese), emphasizes the dialogue established between the subjects portrayed by Tarcisio Veloso and the audience. Veloso's artistic research is rooted in the tradition of classical painting, with a particular focus on the history of portraiture and its evolutions over time. By favoring posed figures that seem to observe the viewer beyond the canvas, the artist creates timeless and captivating atmospheres, characterized by a continuous contrast between details inspired by the Renaissance, such as clothing, and elements of contemporary life.

At Atipografia, visitors will be able to admire a unique selection of works that reveal Tarcisio Veloso's creative process, often inspired by everyday events, such as watching a film or a chance encounter. This fusion of reality and imagination takes form in works with a strong theatrical impact, populated by human or mythological figures set against a deep and empty background that highlights their expressions and states of mind.

With "Olhares," Tarcisio Veloso brings his research to Europe for the first time, contributing to the cultural programming of Atipografia, which is distinguished by the realization of site-specific projects designed for the spaces of the former printing house in Arzignano and its attention to the most interesting voices in contemporary art globally.


TARCISIO VELOSO - OLHARES

A Atipografia tem o prazer de apresentar "Olhares", a primeira exposição na Europa do artista brasileiro Tarcisio Veloso (Correntina, Bahia, 1991), que estará aberta ao público de sexta-feira, 4 de outubro de 2024, a sábado, 25 de janeiro de 2025.

A exposição, curada por Elena Dal Molin e Alessandra Maria Venditti, propõe uma seleção de dez pinturas criadas especialmente para esta ocasião, montadas na antiga tipografia de Arzignano, agora transformada em um espaço dedicado à arte contemporânea.

O título da exposição, "Olhares", destaca o diálogo que se estabelece entre os sujeitos retratados por Tarcisio Veloso e o público. A pesquisa artística de Veloso está enraizada na tradição da pintura clássica, com um foco particular na história do retrato e suas evoluções ao longo do tempo. Ao privilegiar figuras em pose que parecem observar o visitante além da tela, o artista cria atmosferas atemporais e fascinantes, caracterizadas por um contínuo contraste entre detalhes de inspiração renascentista, como as roupas, e elementos da contemporaneidade.

Na Atipografia, será possível admirar uma seleção inédita de obras que revelam o processo criativo de Tarcisio Veloso, frequentemente inspirado por eventos cotidianos, como a visão de um filme ou um encontro casual. Essa fusão entre realidade e imaginação toma forma em obras de forte impacto teatral, povoadas por figuras humanas ou mitológicas, situadas em um fundo profundo e vazio que ressalta suas expressões e estados de espírito.

Com "Olhares", Tarcisio Veloso traz sua pesquisa à Europa pela primeira vez, contribuindo para a programação cultural da Atipografia, que se destaca pela realização de projetos site-specific pensados para os espaços da antiga tipografia de Arzignano e pela atenção às vozes mais interessantes da arte contemporânea a nível global.

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ARZIGNANO

TESTO IBRIDO

PITTURA

ATIPOGRAFIA

La prima personale europea di Tarcísio Veloso, talentuoso pittore brasiliano autodidatta, è una suggestiva promenade artistica nel sogno, nell'essenza della vita, nel mistero e nell'innocenza. Curata da Elena Dal Molin e Alessandra Maria Venditti presso la galleria Atipografia di Arzignano (Vicenza), la mostra "Olhares" (Sguardi) presenta tredici oli su tela realizzati tra la fine del 2023 e il 2024. Le opere, caratterizzate da una figurazione classica riletta in chiave contemporanea, si distinguono per gli sguardi intensi e penetranti dei soggetti, che instaurano un dialogo diretto con l'osservatore, ribaltando i tradizionali rapporti tra soggetto e spettatore.

Il dipinto di maggiori dimensioni, "Uma Deusa Bruxa Fada" (Una Dea Strega Fata), introduce la poetica di Veloso, originario della Bahia, regione del Brasile che coniuga paesaggi lussureggianti e aridità. Le sue figure, statuarie e impassibili, rivelano un forte cromatismo e un'aura di mistero, riflettendo il sincretismo culturale della sua terra d'origine. Altre tele di grandi dimensioni, come "Viado" (che raffigura una figura metà ragazzo metà cerbiatto in lotta contro la volgarità sociale) e "Pedido ás Estrelas" (Richiesta alle stelle), con il suo enorme fiocco simbolo di costruzione e distruzione, esplorano temi di identità e resilienza.

I dieci ritratti di minori dimensioni, invece, mettono in luce la maestria di Veloso nel ritratto, richiamando la grande tradizione pittorica rinascimentale italiana con un tocco barocco. I suoi personaggi, bambini e bambine spesso rappresentati con un'inquietante innocenza (come in "Inocente?"), sono immersi in una penombra che ne esalta i tratti e la carica espressiva. "Mediadores" (Mediatori), che ritrae due bambini con uno sguardo adulto e consapevole, incarna l'eterno conflitto tra bene e male.

"O Bilhete" (Il bigliettino), forse l'opera più coinvolgente, rappresenta una figura nera vestita di giallo con una seconda pelle color carne, evocando secoli di sfruttamento coloniale e il dolore della sottomissione. Questa riflessione sulla storia si approfondisce in "O Diabo é Europeu?" (Il Diavolo è Europeo?), dove un personaggio ariano in veste imperiale rossa incarna la drammatica eredità del colonialismo europeo.

Veloso descrive la sua arte come profondamente legata al sogno. "Voo notturno" (Volo notturno) ne è un esempio emblematico: una figura che si eleva da terra, sospesa nel tempo, tra magia e sensualità. "Piabinha" (Piccola piaba), che rappresenta un pesce con il corpo superiore di una figura sensuale, aggiunge un ulteriore livello di mistero e interrogativi sul senso dell'esistenza. In definitiva, la mostra "Olhares" offre un'esperienza visiva potente e riflessiva, che esplora le profondità dell'anima umana e le complessità della storia attraverso lo sguardo unico di Tarcísio Veloso.

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ARZIGNANO

TARCISIO VELOSO

SACRA MITOLOGIA TEATRALE IN RINASCIMENTO IBRIDO

PITTURA

ATIPOGRAFIA

TESTO IBRIDO

La prima personale europea di Tarcísio Veloso, un talentuoso pittore brasiliano classe 1991 e autodidatta, si presenta come una vera e propria promenade artistica tra sogno, vita, mistero e innocenza. La mostra, intitolata "Olhares" (Sguardi), è stata proposta dalla galleria Atipografia di Arzignano, vicino a Vicenza, e presenta tredici opere realizzate in olio su tela, tutte datate alla fine del 2023 e all'anno in corso. Gli spazi post-industriali della galleria, recentemente convertiti in un'accogliente sede per l'arte contemporanea e residenze per artisti, ospitano queste opere.

Elena Dal Molin, curatrice della mostra insieme ad Alessandra Maria Venditti, ha scelto di presentare Veloso per la sua figurazione classica che riesce a dialogare con la contemporaneità. «Tarcísio riesce a catturare l'osservatore con sguardi penetranti, creando un'interazione unica tra il soggetto e chi guarda», spiega Dal Molin.

La tela di apertura, "Uma Deusa Bruxa Fada" (Una Dea Strega Fata), introduce il visitatore all’universo artistico di Veloso. Originario della regione bahiana del Grande Sertão, l’artista ha trascorso gran parte della sua vita in contesti metropolitani, ma le atmosfere della sua città natale, Correntina, continuano a influenzare la sua arte. Le figure che dipinge sono maestose e impassibili, con sguardi intensi che evocano il mistero e il sincretismo di una regione marginale del Brasile. Tra le opere di grandi dimensioni, spiccano "Viado" e "Pedido ás Estrelas" (Richiesta per le stelle), che affrontano temi di identità e costruzione simbolica.

Le dieci opere di dimensioni più contenute rivelano ulteriormente il talento di Veloso, mostrando influenze dalla grande scuola ritrattistica cinquecentesca italiana e un uso luminoso dei colori. I ritratti di bambini, simboli di innocenza e inquietudine, sono particolarmente significativi. In "Inocente?" (Innocente?), ad esempio, la presenza di un lupo accanto al bambino solleva interrogativi sulla vera innocenza. "Mediadores" (Mediatori) mostra una coppia di bambini con sguardi maturi, riflettendo il conflitto tra bene e male che caratterizzerà la loro vita.

La tela "O Bilhete" (Il bigliettino) emerge come una delle opere più coinvolgenti, in cui un uomo di colore vestito di giallo tiene un fiore e un biglietto, mentre un secondo strato di pelle chiara suggerisce una riflessione sull'eredità coloniale e il dolore derivante da secoli di sfruttamento.

In "O Diabo é Europeu?" (Il Diavolo è Europeo), Veloso rappresenta il diavolo con tratti ariani e una veste rossa, creando un'atmosfera inquietante per chi si confronta con la Storia. L’artista sottolinea il ruolo del sogno nella sua vita quotidiana, un tema che si riflette in opere come "Voo noturno" (Volo notturno), dove la figura in volo esprime un desiderio di trascendere il terreno.

La sensualità emerge anche in "Piabinha" (Piccola piaba), dove un pesce tipico della sua terra si trasforma in una figura mitologica, creando un’interrogazione sul senso dell'esistenza attraverso uno sguardo carico di mistero. In sintesi, la mostra di Tarcísio Veloso invita a una profonda riflessione sull'identità, la storia e il mistero della vita attraverso l'arte.


Atipografia presents in Arzignano (Vicenza) Olhares, the first exhibition in Europe of Brazilian artist Tarcisio Veloso. The exhibition brings together a selection of ten paintings created specifically for this occasion at the ancient Arzignano printing house transformed into a space for contemporary art. The title of the exhibition, Olhares (gazes in Portuguese), refers to the connection established between the subjects represented by Tarcisio Veloso and the observer. Tarcisio Veloso's artistic research is rooted in classical pictorial representation, with particular attention to the history of portraiture and its various evolutions over time. Favoring posed subjects who gaze at the visitor from beyond the canvas, the artist immerses the protagonists of his compositions in timeless and mysterious atmospheres, enriched by the constant juxtaposition of Renaissance-inspired details, such as clothing, and elements that evoke the contemporary era.

A Atipografia apresenta em Arzignano (Vicenza) Olhares, a primeira exposição na Europa do artista brasileiro Tarcisio Veloso. A exposição reúne uma seleção de dez pinturas criadas especialmente para a ocasião na antiga tipografia arzignanese transformada em espaço para a arte contemporânea. O título da exposição, Olhares, refere-se ao vínculo que se estabelece entre os sujeitos representados por Tarcisio Veloso e o observador. A pesquisa artística de Tarcisio Veloso tem suas raízes na representação pictórica clássica, com atenção especial à história do retrato e suas diferentes evoluções ao longo do tempo. Preferindo sujeitos posando que observam o visitante por trás da tela, o artista imerge os protagonistas de suas composições em atmosferas atemporais e misteriosas, enriquecidas pelo constante contraste entre detalhes de sabor renascentista, como as roupas, e elementos que remetem à época contemporânea.

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ARZIGNANO

TESTO IBRIDO

TARCISIO VELOSO GUARDA ARZIGNANO

La prima personale europea di Tarcísio Veloso, un talentuoso pittore brasiliano classe 1991 e autodidatta, si presenta come una vera e propria promenade artistica tra sogno, vita, mistero e innocenza. La mostra, intitolata "Olhares" (Sguardi), è stata proposta dalla galleria Atipografia di Arzignano, vicino a Vicenza, e presenta tredici opere realizzate in olio su tela, tutte datate alla fine del 2023 e all'anno in corso. Gli spazi post-industriali della galleria, recentemente convertiti in un'accogliente sede per l'arte contemporanea e residenze per artisti, ospitano queste opere.

Elena Dal Molin, curatrice della mostra insieme ad Alessandra Maria Venditti, ha scelto di presentare Veloso per la sua figurazione classica che riesce a dialogare con la contemporaneità. «Tarcísio riesce a catturare l'osservatore con sguardi penetranti, creando un'interazione unica tra il soggetto e chi guarda», spiega Dal Molin.

La tela di apertura, "Uma Deusa Bruxa Fada" (Una Dea Strega Fata), introduce il visitatore all’universo artistico di Veloso. Originario della regione bahiana del Grande Sertão, l’artista ha trascorso gran parte della sua vita in contesti metropolitani, ma le atmosfere della sua città natale, Correntina, continuano a influenzare la sua arte. Le figure che dipinge sono maestose e impassibili, con sguardi intensi che evocano il mistero e il sincretismo di una regione marginale del Brasile. Tra le opere di grandi dimensioni, spiccano "Viado" e "Pedido ás Estrelas" (Richiesta per le stelle), che affrontano temi di identità e costruzione simbolica.

Le dieci opere di dimensioni più contenute rivelano ulteriormente il talento di Veloso, mostrando influenze dalla grande scuola ritrattistica cinquecentesca italiana e un uso luminoso dei colori. I ritratti di bambini, simboli di innocenza e inquietudine, sono particolarmente significativi. In "Inocente?" (Innocente?), ad esempio, la presenza di un lupo accanto al bambino solleva interrogativi sulla vera innocenza. "Mediadores" (Mediatori) mostra una coppia di bambini con sguardi maturi, riflettendo il conflitto tra bene e male che caratterizzerà la loro vita.

La tela "O Bilhete" (Il bigliettino) emerge come una delle opere più coinvolgenti, in cui un uomo di colore vestito di giallo tiene un fiore e un biglietto, mentre un secondo strato di pelle chiara suggerisce una riflessione sull'eredità coloniale e il dolore derivante da secoli di sfruttamento.

In "O Diabo é Europeu?" (Il Diavolo è Europeo), Veloso rappresenta il diavolo con tratti ariani e una veste rossa, creando un'atmosfera inquietante per chi si confronta con la Storia. L’artista sottolinea il ruolo del sogno nella sua vita quotidiana, un tema che si riflette in opere come "Voo noturno" (Volo notturno), dove la figura in volo esprime un desiderio di trascendere il terreno.

La sensualità emerge anche in "Piabinha" (Piccola piaba), dove un pesce tipico della sua terra si trasforma in una figura mitologica, creando un’interrogazione sul senso dell'esistenza attraverso uno sguardo carico di mistero. In sintesi, la mostra di Tarcísio Veloso invita a una profonda riflessione sull'identità, la storia e il mistero della vita attraverso l'arte.


FOTOGRAFIA - GIORGIO VIALI


MAGIC REALISM AND SYMBOLISM IN VELOSO’S WORKS

Veloso's artwork features decontextualized human and mythological figures that embody elements of Magic Realism through their stylistic codes, language, and atmospheres while exuding a classical statuary quality. Much like the paintings of the Renaissance and late Renaissance, light plays a crucial role in his compositions, illuminating both technical and symbolic facets. The subjects are often set against bright, almost overexposed backgrounds, yet the skillful application of chiaroscuro and shadows adds layers of intimacy and mystery. The exhibition opens with "Uma Deusa Bruxa Fada" (2024), depicting a woman holding the hand of a little girl dressed in purple, whose captivating gaze draws the attention of all who encounter it. Adorned with a pointed witch’s hat and clutching a magic wand, the two female figures are enveloped by a wealth of symbolic elements: an owl representing conscience, a cat symbolizing instinct, and a cloud overhead serving as a cautionary emblem of the uncertain times we all navigate.

DUALITY, MAGIC, AND QUEER CULTURE: RECURRENT THEMES IN VELOSO’S ENIGMATIC PAINTINGS

The exhibition continues with "Aquele que se esconde no subconsciente" (2024), inviting viewers to reflect on the duality of human nature, encompassing both good and evil—a theme that recurs in Veloso’s enigmatic works, such as "Inocente?" (2024) and "Mediadores" (2023). Each painting offers a glimpse into an experience, emotion, or facet of the artist’s life, expressed through his unique artistic lens. Among these emotionally charged pieces is "Piabinha" (2024), where the magical yet solitary protagonist pays the price for her exceptional nature, and "Viado" (2024), which powerfully critiques the discrimination faced by the queer community in Brazil.

A GLIMPSE OF THE EXHIBITION SET-UP

"Olhares" is an intimate exploration of Veloso’s inner world, resonating deeply with viewers’ eyes and hearts. The exhibition provokes thought, intrigue, and ultimately reassures us of the shared nature of our internal struggles. The thoughtfully designed set-up by Dal Molin and Venditti contrasts Veloso’s richly symbolic, colorful figurative works with the minimalist modernist architecture of the gallery. Aside from a few paintings mounted on the walls, the majority are displayed on easels draped with flowing pink fabric, prompting the question: what lies hidden beneath? Are reality, our world, and the lives of ourselves and others merely a reflection of what we can see?

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ARZIGNANO

230/01/2025

SACRA MITOLOGIA TEATRALE DI UN RINASCIMENTO IBRIDO


TARCISIO VELOSO - OLHARES

Atipografia è lieta di presentare "Olhares", la prima mostra in Europa dell’artista brasiliano Tarcisio Veloso (Correntina, Bahia, 1991), che sarà aperta al pubblico da venerdì 4 ottobre 2024 a sabato 25 gennaio 2025.

L'esposizione, curata da Elena Dal Molin e Alessandra Maria Venditti, propone una selezione di dieci dipinti creati appositamente per questa occasione, allestiti nell'antica tipografia di Arzignano, ora trasformata in uno spazio dedicato all'arte contemporanea.

Il titolo della mostra, "Olhares" (che significa "sguardi" in portoghese), sottolinea il dialogo che si instaura tra i soggetti ritratti da Tarcisio Veloso e il pubblico. La ricerca artistica di Veloso si radica nella tradizione della pittura classica, con un focus particolare sulla storia del ritratto e le sue evoluzioni nel tempo. Prediligendo figure in posa che sembrano osservare il visitatore oltre la tela, l’artista crea atmosfere senza tempo e affascinanti, caratterizzate da un continuo contrasto tra dettagli di ispirazione rinascimentale, come gli abiti, e elementi della contemporaneità.

In mostra ad Atipografia si potrà ammirare una selezione inedita di opere che svelano il processo creativo di Tarcisio Veloso, spesso ispirato da eventi quotidiani, come la visione di un film o un incontro casuale. Questa fusione tra realtà e immaginazione prende forma in opere dal forte impatto teatrale, populate da figure umane o mitologiche, collocate in uno sfondo profondo e vuoto che mette in risalto le loro espressioni e stati d’animo.

Con "Olhares", Tarcisio Veloso porta per la prima volta la sua ricerca in Europa, contribuendo alla programmazione culturale di Atipografia, che si distingue per la realizzazione di progetti site-specific pensati per gli spazi dell'ex tipografia di Arzignano e per l'attenzione verso le voci più interessanti dell'arte contemporanea a livello globale.

ARZIGNANO

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AVVICINAMENTO - ATIPOGRAFIA

TARCISIO VELOSO - OLHARES

Atipografia è lieta di presentare "Olhares", la prima mostra in Europa dell’artista brasiliano Tarcisio Veloso (Correntina, Bahia, 1991), che sarà aperta al pubblico da venerdì 4 ottobre 2024 a sabato 25 gennaio 2025.

L'esposizione, curata da Elena Dal Molin e Alessandra Maria Venditti, propone una selezione di dieci dipinti creati appositamente per questa occasione, allestiti nell'antica tipografia di Arzignano, ora trasformata in uno spazio dedicato all'arte contemporanea.

Il titolo della mostra, "Olhares" (che significa "sguardi" in portoghese), sottolinea il dialogo che si instaura tra i soggetti ritratti da Tarcisio Veloso e il pubblico. La ricerca artistica di Veloso si radica nella tradizione della pittura classica, con un focus particolare sulla storia del ritratto e le sue evoluzioni nel tempo. Prediligendo figure in posa che sembrano osservare il visitatore oltre la tela, l’artista crea atmosfere senza tempo e affascinanti, caratterizzate da un continuo contrasto tra dettagli di ispirazione rinascimentale, come gli abiti, e elementi della contemporaneità.

In mostra ad Atipografia si potrà ammirare una selezione inedita di opere che svelano il processo creativo di Tarcisio Veloso, spesso ispirato da eventi quotidiani, come la visione di un film o un incontro casuale. Questa fusione tra realtà e immaginazione prende forma in opere dal forte impatto teatrale, populate da figure umane o mitologiche, collocate in uno sfondo profondo e vuoto che mette in risalto le loro espressioni e stati d’animo.

Con "Olhares", Tarcisio Veloso porta per la prima volta la sua ricerca in Europa, contribuendo alla programmazione culturale di Atipografia, che si distingue per la realizzazione di progetti site-specific pensati per gli spazi dell'ex tipografia di Arzignano e per l'attenzione verso le voci più interessanti dell'arte contemporanea a livello globale.


FOTOGRAFIA, ARTE, GIORGIO VIALI